Dalle Pari Opportunità alla Cittadinanza di Genere
- Luisa Molé
- 26 giu 2015
- Tempo di lettura: 2 min

La cittadinanza di genere è la naturale evoluzione del lungo percorso per l’attuazione delle pari opportunità e delle politiche gender mainstreaming.
La cittadinanza riguarda tutti i soggetti che si trovano in un rapporto giuridico stabile di appartenenza ad un ordinamento nazionale: ma cosa distingue quella di genere? Essa nasce dall’esigenza di misurare l’effettiva condivisione dei diritti e dei doveri attraverso le differenze: la cittadinanza di genere è quindi intesa come un meccanismo inclusivo attuativo del principio di uguaglianza (Gherardi, Bolognini, 2007).
Il 22 giugno presso la sala Tirreno della Regione Lazio è stata presentata, dall’Ass.re Ciminiello, la bozza di legge sulla cittadinanza di genere. Per la UGL UR Lazio era presente Luisa Molè -Responsabile Welfare e politiche di genere.
L’obiettivo della Legge Regionale, in sostanza, è quello di garantire e favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle donne, tutelare l’occupazione femminile e valorizzare le differenze tra uomo e donna anche in ottemperanza agli indirizzi comunitari e nazionali.
In sintesi la legge la cittadinanza di genere è articolata per materie quali: educazione e formazione, cultura , linguaggio di genere, comunicazione, conciliazione vita-lavoro, salute e cura personalizzata, sport e qualità del tempo libero, misure per la sicurezza urbana, lavoro e occupazione femminile, fino al nuovo sistema elettorale della Regione che include la preferenza di genere.
Tra gli strumenti previsti per la realizzazione del sistema paritario c’e’ il bilancio di genere, la valutazione, le statistiche di genere, il tavolo inter-assessorile e il Piano Regionale quale strumento programmatico ed operativo.
Tutte le associazioni, le parti sociali, i cittadini sono stati chiamati a migliorare questa legge e a proporre gli emendamenti. Ugl Lazio, come sempre in prima linea, presenterà i suoi.
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