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CAPORALATO: PETILLO (UGL) - “RIPORTIAMO ALLA LUCE GLI INVISIBILI”

  • Immagine del redattore: Anna Maria Messina
    Anna Maria Messina
  • 24 ago 2015
  • Tempo di lettura: 1 min

“Il caporalato è una pratica ignobile, sempre esistita, contro la quale l’Ugl si è battuta in prima linea iniziando da Bari un percorso di denuncia contro lo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori agricoli italiani ed extracomunicati”. Lo dichiara, in una nota, Ornella Petillo - Dirigente Ugl Lazio. “Anche l’Ugl Lazio - spiega - sta lottando per debellare questo fenomeno di mafiosi, purtroppo ben radicato, anche nella nostra Regione. Il problema investe soprattutto il sud del Lazio, l’Agro Pontino, dove le condizioni di sfruttamento dei lavoratori migranti nell’agricoltura sono una vera e propria emergenza umanitaria sottaciuta per troppo tempo. Lavorano nei campi per dodici ore al giorno, dalla mattina al tramonto; dodici ore trascorse a raccogliere ortaggi, seminare, piantumare, sotto il sole come sotto la pioggia, vittime di vessazioni e violenze. Dobbiamo essere vicino ai lavoratori invisibili: questo è il messaggio che ha dato Paolo Capone, con la sua presenza in Puglia il 22 e 23 agosto, insieme ad una folta delegazione di Dirigenti UGL e con l’importante presenza della Vice Presidente della Commissione Lavoro On. Renata Polverini. L’Ugl Lazio è vicina agli invisibili – conclude la Petillo – e si batte per riportarli alla luce”.



 
 
 

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