Sanità, Ugl: «Guardare ai modelli Lombardia ed Emilia»
- Anna Maria Messina
- 18 dic 2015
- Tempo di lettura: 2 min
Un nuovo grido d'allarme per lo stato in cui versa la sanità calabrese è arrivato dall'incontro pubblico organizzato dall'Ugl Calabria, al quale hanno preso parte il segretario nazionale Sanità Sanità e il segretario confederale Omelia Cuzzupi. Insieme a loro gli operatori del settore, le rappresentanze sindacali e i cittadini che hanno fatto il punto della situazione.
Tra le priorità evidenziate la carenza dei ricettati a Reggio Calabria che sta determinando un vero e proprio stato di emergenza, con molti medici di base ormai impossibilitati alle prescrizioni. «E una vergogna — ha detto Omelia Cuzzupi - e i cittadini di Reggio non possono tollerare che prosegua ulteriormente questa situazione. La Regione deve intervenire con immediatezza e rifornire i medici dei ricettari o metterli comunque nelle condizioni di poter prescrivere i farmaci”. Più generale l'analisi del Segretario della Sanità che ha evidenziato le responsabilità della politica nell'organizzazione della rete sanitaria. «Numerosi e qualificati studi e ricerche condotti negli ultimi dieci anni concordano nell'individuare nel pessimo clima intemo che ristagna nella maggior parte dei reparti ospedalieri italiani uno dei mali peggiori della nostra sanità pubblica; questo, infatti, influenza direttamente e negativamente il livello di organizzazione e di motivazione degli operatori il quale, a sua volta, incide sulla produttività, sull'attenzione, sul livello di efficacia e produttività. In definitiva - ha detto lil Segretario - una buona parte dei troppi episodi di malasanità deve essere messa in relazione diretta con la scarsa organizzazione dei reparti e con il cattivo clima interno». Oltre che con la carenza di investimenti e la dispersione delle risorse. «A volte — continua il segretario - basterebbe guardare anche all'organizzazione delle Regioni più efficienti come l'Emilia o la Lombardia per mutuare schemi e reti. Purtroppo sembra che la sanità non interessi ai politici almeno in termini di soluzioni da proporre e adottare».
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