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Frosinone, Posta: "La lavorazione del sangue passa a Tor Vergata"

  • Immagine del redattore: Anna Maria Messina
    Anna Maria Messina
  • 20 gen 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Entro fine mese tutte le donazioni raccolte saranno spedite al Policlino romano come indicato nel dca 207/2014 «A fronte degli slogan elettorali che arrivano dal presidente Zingaretti e dai politici locali a lui vicini la sanità in provincia di Frosinone è oramai al collasso e non saranno certo i loro annunci a cambiare questa situazione». E' un fiume in piena Salvatore Posta (Ugl Sanità Frosinone) in merito alla situazione sanitaria della nostra provincia. «Se già non dovessero bastare i problemi che attualmente ci sono all'interno degli ospedali e di tutte le strutture sanitarie in provincia di Frosinone, a seguito dell'applicazione del dea 207/2014, entro fine mese perderemo anche la lavorazione del sangue e plasma su tutto il territorio. Il sangue raccolto in provincia di Frosinone - continua il sindacalista - sarà infatti inviato al Policlinico di Tor Vergata per tutte le lavorazioni. Una scelta che potrebbe creare ancora più problemi in un settore già in seria difficoltà. A Cassino, solo per citare l'esempio più eclatante, non c'è modo di porre fine all'emergenza sangue. Sabato scorso, ad esempio, vista la carenza di personale è saltata la raccolta di sangue e quindi si rischia continuamente il blocco delle operazioni. Sul caso specifico sembrerebbe che si siano presentati non meno di 30 donatori ma, vista la mancanza di medici, siano stati rimandati tutti a casa. Addirittura fino a qualche mese fa, le raccolte su Cassino erano due a settimana, ma anche dopo le rassicurazioni del commissario Asl, è stata soppressa la raccolta del venerdì. Nel servizio sono presenti un medico e un infermiere, ma non è presente il tecnico per l'assegnazione del sangue e per questo le richieste continuano ad essere inviate a Frosinone, quindi i tempi per la trasfusione diventano lunghissimi: circa cinque ore di attesa. Rammentiamo a chi legge che con la presenza del tecnico basterebbero 45 minuti; in alcuni casi necessitano di trasfusioni anche pazienti diabetici che devono attendere a digiuno 4/5 ore. Vista la situazione chiediamo al Commissario Macchitella di aprire un'inchiesta interna per verificare se ci siano delle responsabilità ben specifiche». (Da: L’Inchiesta del 20 gennaio 2016)


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