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Federico II di Napoli, Ugl Università e Medici: "Su nuovi orari occorrono disposizioni chiare,

  • Immagine del redattore: Anna Maria Messina
    Anna Maria Messina
  • 14 gen 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

Il segretario nazionale Ugl Università, Rosanna Caputo, e la coordinatrice dell’Ugl Medici presso l’AOU Federico II di Napoli, Grazia Salerno, hanno redatto un documento relativo ai nuovi orari di lavoro e di riposo del personale medico e sanitario del Policlinico per evidenziare le problematiche e i disservizi che possono scaturire dall'assenza di disposizioni chiare, univoche ed efficaci in merito. Riportiamo di seguito il documento: L’Amministrazione aziendale, insieme ai Sindacati di corte, continua ad essere evasiva e superficiale sulla pedissequa e tassativa applicazione della direttiva europea recepita dalla Legge 161/2014 sull’orario di riposo e di lavoro del personale medico e sanitario dipendente. La recente disposizione aziendale n.4 del 4.01.2016, pubblicata sul sito dell’Azienda in data 7.01.2016, non sembra dare risposte chiare ed esaustive in merito ad un disciplinare collettivo a cui tutti i lavoratori devono attenersi e di cui i vertici aziendali, in primis, dovrebbero assumersi la diretta responsabilità organizzativa e gestionale, laddove, invece, essa viene demandata alle decisioni dei Direttori dei DAI, che già da tempo si trovano a fronteggiare continue situazioni di emergenza a causa della cronica carenza di personale sanitario di tutti i ruoli e qualifiche. Tale situazione sta creando un notevole disorientamento in tutto il personale deputato all’assistenza clinica, con il rischio reale di comportare ulteriori disservizi per l’utenza, che si traducono, come immediata conseguenza, nella riduzione delle attività di sala operatoria e delle prestazioni cliniche ambulatoriali, con inevitabile allungamento delle liste di attesa. Noi riteniamo, nella qualità di Sindacato a tutela di tutti i lavoratori di codesta Azienda, che sia necessario e indispensabile avere precise direttive per far fronte a problematiche che sono di quotidiana occorrenza, come: MANCATO SMONTO: come e chi deve gestirlo? Da chi deve essere autorizzato il personale infermieristico costretto a rimanere in servizio? Su chi ricadrebbero eventuali responsabilità di carattere medico-legale per il surplus orario che si fosse reso necessario? POTENZIALI CARENZE DI PERSONALE NEI TURNI DELLA MATTINA: a tuttora non sono state date precise indicazioni sulla possibilità per il personale che effettua il turno di notte di essere presente in servizio anche nel turno 8-14. REPERIBILITA’ NOTTURNA (non interrotta da urgenze) e attività lavorativa la mattina successiva: è consentito dalla vigente normativa? Ci chiediamo come mai la Direzione strategica, nelle sue figure costituenti dei Direttori Generale, Sanitario e Amministrativo, unitamente al Collegio di Direzione, SOLO ADESSO sta effettuando una accurata verifica degli organici dei vari Dipartimenti? Perché essa non si è mai dimostrata recettiva e disponibile ad affrontare le difficoltà gestionali dei reparti che, anno dopo anno, si stanno manifestando in maniera sempre più critica? Perché, alla luce del considerevole numero di lavoratori andati in pensione negli ultimi anni, per raggiunti limiti di età o per scelte personali (numero che si prevede ancora più consistente nel prossimo anno), non si è proceduto, con largo anticipo, ad una pianificazione delle attività assistenziali e, contemporaneamente, a rivendicare, presso i vertici regionali e nazionali, l’adozione di opportuni strumenti legislativi per far fronte alle carenze organiche? Nelle more dell’auspicata acquisizione di ulteriore personale di comparto e della dirigenza, noi non riteniamo che le problematiche correlate all’applicazione della direttiva europea possano essere semplicisticamente risolte aumentando le ore di straordinario per il personale comandato e interinale, o con il paventato accorpamento dei reparti, ma si rende indispensabile, oltre a quanto già prospettato, la realizzazione di un preciso ed esaustivo organigramma e “funzionigramma” del personale di tutti i DAI, previa ricognizione e rivisitazione dei ruoli, delle qualifiche professionali e delle effettive mansioni svolte, con particolare riguardo alle modalità e ai criteri di attribuzione di incarichi per le posizioni organizzative. E’ tempo di una Direzione strategica che sia all’altezza del cambiamento e dell’innovazione organizzativa e che finalmente possa prendere decisioni concrete e incisive, con delibere e disposizioni chiare, univoche, efficienti ed efficaci, per assicurare non solo i previsti Livelli Essenziali di Assistenza, ma anche prestazioni clinico-chirurgiche di alta qualità, come ci si aspetta da un Policlinico universitario. E’ indispensabile ridare dignità e valorizzazione agli operatori sanitari, prevedendo la stabilizzazione dei precari, comandati e interinali, attraverso un dialogo produttivo con la Regione che apporti nuove risorse economiche e umane, al fine di consentire alla nostra Azienda universitaria di continuare ad essere un valido e qualificato punto di riferimento per l’assistenza, la ricerca, la didattica e la specialistica. L’inerzia può comportare gravi disservizi, oltre a contribuire ad un grave danno di immagine e alla conseguente inesorabile sfiducia nei confronti di servizi specialistici e di eccellenza resi grazie all’impegno e alla professionalità di tanti lavoratori che quotidianamente, tra mille difficoltà, continuano a prestare la propria qualificata attività. Senza regole si rischia di sprecare e mortificare le risorse umane che qualificano l’assistenza e la didattica. Pertanto, in uno spirito costruttivo e propositivo, chiediamo, ad horas, un incontro con gli attuali vertici aziendali.


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