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Contratti PA, TRATTATIVA PARTITA COL PIEDE SBAGLIATO


Ccnl

Il 19 luglio ha preso il via, con il primo incontro tecnico, la trattativa per il rinnovo del CCNL dei dipendenti della Pubblica Amministrazione, che include il personale socio-sanitario.

La contrattazione è partita dagli statali in senso stretto (Ministeriali, dipendenti delle Agenzie fiscali e degli Enti pubblici non economici come Inps e Inail). Seguiranno poi i tavoli sugli altri settori in cui si divide oggi la Pubblica Amministrazione (Sanità, Enti locali e Istruzione).

Dopo ben otto anni di attesa, quindi, l’Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), preposta alla contrattazione, ha programmato i prossimi incontri durante i quali verranno affrontate molte questioni importanti legate alla vita lavorativa, alla carriera e al salario dei dipendenti pubblici.

“Sicuramente - spiega il segretario nazionale Ugl Sanità, Franco Patrociello, - tra gli argomenti principali da discutere, che vanno dai turni di lavoro agli scatti di carriera, senza dimenticare i giovani, il precariato e l’esigibilità del contratto, c’è soprattutto il nodo degli aumenti salariali. Da tempo, infatti, chiediamo che il potere d’acquisto eroso in questi anni di vacanza contrattuale sia, almeno in parte, sanato attraverso aumenti adeguati”.

“La situazione che ci viene prospettata, però, non è delle migliori poiché sembra che i soldi non ci saranno per tutti e bisognerà attendere la Legge di Bilancio 2018 per conoscere l’entità dei fondi che verranno stanziati per il rinnovo contrattuale della PA”.

“Se questi sono i presupposti, - sottolinea il sindacalista – la trattativa non parte certo con il piede giusto e non fa ben sperare per il futuro. I soldi per salvare le banche – conclude - li hanno trovati in una notte. Per i lavoratori della Pa, invece, che aspettano il rinnovo del contratto da ben 8 anni, non si ha ancora certezza né delle risorse disponibili né di come saranno distribuite”.

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