Lettera aperta al Direttore Generale Asl Na 1
- Ufficio stampa Ugl Sanità
- 31 ago 2017
- Tempo di lettura: 3 min

Al Direttore Generale Asl Na 1 Centro – Dott. Mario Forlenza
Ai Dipendenti
Con nostro rammarico per l’ennesima volta siamo sulle pagine dei vari giornali per episodi che se da un lato ci addolorano, dall’altro ci riempiono di amarezza e sconforto, in quanto adombrano l’opera silenziosa e preziosa dei dipendenti che quotidianamente subiscono l’insieme di tutti quei fattori che generano il malessere organizzativo. Volutamente saremo in queste poche righe una voce fuori dal coro, fuori da quella logica obsoleta, tutta pappagoniana, che in barba alle direttive ministeriali in tema di governo clinico, si permette di dire “l’ordine prima si esegue e poi si discute!”.
No, non è così! In assenza di protocolli aziendali i dipendenti di questa A.S.L. si trovano (quotidianamente) senza un processo sistematico nel poter decidere le modalità di assistenza più appropriate in specifiche circostanze cliniche, davanti ad una realtà bellicosa fatta dell’arrangiarsi!
Caro Direttore, Lei è il nostro Direttore da pochissimo tempo, ma è un uomo assai esperto: coloro che vi hanno preceduto Le hanno lasciato un’ Azienda senza protocolli e linee guida, con Direttori sanitari che si sono succeduti a giro di valzer che nell’evidenziarsi una criticità hanno avuto l’unica comune attenuante del “io non c’ero il mese scorso!” .
Ma al di là di tutto, caro Direttore, noi non abbiamo protocolli, non abbiamo linee guida e non abbiamo formazione per i dipendenti (se non per pochi eletti!)…tutte strategie che metterebbero fine a situazioni dolorose e imbarazzanti che trovano terreno fertile nei mass-media e in qualche dirigente, suo subalterno, che non vuole capire che un paziente affidato alle cure di un ospedale puo’ incorrere anche in un problema con prognosi infausta, e non di certo deve esserci ad ogni costo un colpevole.
Quante vite stanno salvando gli addetti ai lavori di questa Azienda mentre Lei sta leggendo questa lettera? Per un esperto come Lei , anche se da pochissimo Direttore di questa Azienda,sarà semplice capire che il colpevole è da ricercarsi in una cattiva gestione e in tutti quei comportamenti lesivi come quello di rendere pubblico un atto interno mettendolo alla mercè della stampa!
Siamo fiduciosi e confidiamo in Lei, caro Direttore, al fine di avere dei protocolli aziendali da poter attivare in un futuro assai prossimo, al fine di non essere messi alla gogna, e Lei con noi, a ogni caso di prognosi infausta, e soprattutto di non trovarci ad essere malgiudicati come produttori di malasanità, idea che trova fondamento quando un dirigente invece di dare il giusto peso a questa Azienda in termini di assistenza alla cittadinanza, ha più esigenza di esternare quello che accade in servizio!
Nell’ottica di favorire il processo di miglioramento della qualità delle prestazioni erogate e quindi di decremento di tutte quelle inefficienze generate da un sistema sanitario monco di protocolli aziendali, ci auguriamo che una di queste mission aziendali sia volta alla formazione del dipendente soprattutto in tema di protocolli assistenziali, e che magari si possa individuare un’ aula dedicata a tale scopo in memoria di Antonio Scafuri, quel povero ragazzo che nella notte del 16 agosto giungeva in codice rosso nel P.S. del P.O. Loreto Mare , trovando quegli addetti ai lavori che da sempre lavorano con professionalità e spirito di abnegazione, ma probabilmente senza un percorso assistenziale efficace ed efficiente.
Distinti saluti
Franco Patrociello
Salvatore Barone
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