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Carraro Group, Fasulo (Ugl): “Non siano i lavoratori a pagare il conto della crisi”

  • Nuovo vertice azienda-sindacati
  • 13 gen 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Nuova fase del confronto che vede protagonista Carraro Group e sindacati in rappresentanza dei lavoratori (su scala globale sono 3.600, di questi 1.500 circa in Italia e soltanto a Padova 629). La proprietà richiede nuovi sacrifici e , in particolare, di tagliare il costo del lavoro. I sindacati sono in una fase di ascolto, ma ogni scenario nella trattativa che prevedibilmente si andrà a comporre non è da escludere. Ieri per la terza volta le parti si sono incontrate nella sede di Confindustria Padova per esaminare il piano produttivo, economico e finanziario che riguarda i livelli occupazionali e la politica di sviluppo del gruppo che deve sopportare, comunque, una flessione del fatturato 6,3 per cento. Nell’occasione è stata confermata la cessione del 55% della controllata tedesca O&k al gruppo bolognese Bonfiglioli (operazione da 25,7 milioni di euro), garantita la ricostruzione del debito dell’azienda con le banche ed è stato infine ribadito che nel corso del 2016 non ci saranno altre operazioni straordinarie. Tornando al capitolo del taglio dei costi e della riduzione del costo del lavoro (ferie e straordinari inclusi), i manager della Carraro Group si apprestano a chiedere – anche agli operai, ovviamente – un indiscriminato e generico taglio del 3%, ricordando che al piano di contenimento delle spese hanno contribuito anche i quadri dirigenti: passati da 80 a 29. I dettagli di questa operazione verranno svelati a febbraio, quando sarà presentato il piano industriale triennale dell’azienda. Gerardo Fasulo, della segreteria nazionale Ugl metalmeccanici, commenta così il vertice di Padova: “Siamo in attesa di conoscere nel dettaglio ogni particolare di questa nuova politica aziendale, continuiamo a ribadire che non possono essere i lavoratori i soggetti chiamati a sopportare lo sforzo maggiore degli effetti di una fase congiunturale di crisi che s’è abbattuta dopo pesanti investimenti aziendali. Come sindacato, che da subito ha chiesto rassicurazioni in difesa della forza lavoro, ci riserviamo di commentare nel merito le politiche attive per la gestione dei lavoratori (eventuale cassa integrazione e contratti di solidarietà) soltanto quando saranno fornite le cifre certe di questa operazione. Visto che – per ammissione della stessa azienda – per ogni sede vi è una realtà diversa, in termini di prodotto ed efficienza del lavoro! Ma già da oggi possiamo manifestare la nostra contrarietà ad una proposta del vertice di Carraro Group: per il rinnovo del contratto di secondo livello far passare i premi di produzione da fisso a variabile”: annuncia Gerardo Fasulo, della segreteria nazionale Ugl metalmeccanici.

Prossima verifica il 3 febbraio nuovamente nella sede di Confindustria Padova e tappa intermedia, il 20 gennaio, per decidere il trattamento che sarà riservato ai lavoratori dello stabilimento di Chieti. Carraro S.p.A. è una holding, con sede principale a Campodarsego (Padova), che coordina un gruppo industriale focalizzato nei sistemi per la trasmissione di potenza efficienti ed ecocompatibili, con sedi produttive in Italia, India, Argentina, Cina, Germania e Stati Uniti d’America.

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