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CCNL, IL 20 APRILE SCIOPERO DI 4 ORE

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    Admin
  • 5 apr 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Il 20 aprile sarà sciopero. La Segreteria Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici lo ha deciso al termine di una riunione che si è tenuta oggi a Roma per discutere lo stato della trattativa sul rinnovo del CCNL. A darne notizia è il Segretario Generale di categoria, Antonio Spera, spiegando che “considerata la posizione intransigente da parte di Federmeccanica ed Assistal sulla parte salariale, è stato deciso all’unanimità di proclamare 4 ore di sciopero, con modalità che verranno stabilite dai singoli territori”. Il nodo su cui la trattativa si è bloccata è stato quello salariale. Federmeccanica è infatti rimasta ferma sulla posizione di un salario minimo di garanzia solo per i nuovi assunti che di fatto esclude aumenti per la maggioranza dei lavoratori per i quali non sarebbe previsto alcun adeguamento nei prossimi anni. In propongono un adeguamento ai livelli di salario minimo che riguarderebbe solo il 5% dei lavoratori metalmeccanici, cioè i nuovi assunti, mentre per gli altri non sarebbe previsto più nessun aumento. Gli eventuali adeguamenti salariali o i premi di produttività e produzione verrebbero così demandati alla contrattazione aziendale di secondo livello. Da una parte, Federmeccanica difende la propria scelta spiegando che “la proposta vuole distribuire ricchezza (una volta prodotta) e vuole determinare garanzie minime per tutti i dipendenti: il potenziamento della retribuzione variabile che favorisca la partecipazione; incrementi retributivi per i lavoratori con salari più bassi (minimi di garanzia); il diritto soggettivo alla formazione per quei lavoratori che non sono stati destinatari di corsi formativi; il potenziamento della previdenza complementare e l’universalità dell’assistenza sanitaria”. I metalmeccanici dell’Ugl però ribadiscono che “nonostante le importanti disponibilità mostrate dalle parti datoriali su sanità integrativa, diritto alla formazione per tutti, previdenza complementare, diritto allo studio e congedi parentali, restano ancora troppo distanti le posizioni sulle retribuzioni”. “Il contratto nazionale è uno strumento essenziale per garantire un reale potere d’acquisto ai lavoratori – ha spiegato ancora Spera -, e per questo chiediamo alle parti datoriali di dimostrare maggiori aperture anche sulla parte economica, contribuendo ad arrivare in tempi adeguati ad una soluzione condivisa e tale da dare un giusto riconoscimento al Lavoro anche sul versante retributivo”.

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